Trail Salomon Ubaye 2013

Francesco Bottero

Anche quest’anno non potevamo mancare! Ho proprio voglia di rimettermi sui sentieri dell’Ubaye, così riesco a coinvolgere anche Manuela e Fabio. In camper, con le famiglie al seguito, partiamo il venerdì sera concedendoci un sabato di relax dedicato ai bambini! Domenica mattina io e Fabio dopo una bella colazione all’area sosta ci scaldiamo un po’ in vista della partenza prevista per le 8.00. Si parte puntuali. La consueta sfilata in mezzo alle vie del paese, con tantissimo tifo, consente di sgranare il gruppo di 385 atleti del percorso Elite in vista della vera e propria salita dopo circa 6km! Ora si comincia sul serio! Grosso modo mi ricordo il sentiero ed è bellissimo rivedere luoghi già visitati. Le sensazioni sono buone e con Fabio saliamo regolari passando ogni tanto qualcuno ma senza “tirarci il collo” come stanno invece facendo tanti che si affannano a superare…basta un cenno d’intesa tra di noi…c’è tutto il tempo per far girare le gambe! Dopo il primo strappo percorriamo la parte che più mi piace di questa salita: un sentiero a mezza costa dal fondo morbidissimo che, alternando brevi salite ad altrettante discese, segue le pieghe della montagna…è quasi ipnotico! In quel momento penso a Manuela che sta partendo sul percorso “Decouverte” che con noi ha in comune la prima salita e spero che anche lei apprezzi questo incantevole sentiero! Giunti al colle si cambia musica, si lascia il fresco e verde versante settentrionale per fiondarsi sull’assolato e brullo versante meridionale. Il sentiero diventa pietroso e sconnesso, sembra quasi uno di quei sentieri a mezzacosta della Valle Roja. Rapidamente giungiamo a Villar d’Abas. Ricordavo molto più lungo questo tratto che invece fila via facile e tranquillo! Archiviata la prima parte riprendiamo a salire verso il Col de la Cloche che conosco bene avendola percorsa numerose volte per andare a scalare al Pain de Sucre o allo Chapeau du Gendarme. Saliamo con un buon ritmo superando numerosi atleti che cominciano a cedere alla fatica…Scolliniamo nuovamente nella valle dell’Ubaye, percorriamo un bel sentiero ombreggiato che contorna le pendici settentrionali del Pain de Sucre ed in poco arriviamo al secondo ristoro, ai piedi dell’ultima vera salita: le Lan, 600m abbondanti di dislivello. Ci fermiamo pochissimo, giusto il tempo di riempire la borraccia e via con passo costante ma rapido. Superiamo tanti altri atleti. Lo scorso anno su questa salita avevo quasi esaurito le energie, invece oggi il passo è svelto e agile. In cima c’è un gran tifo ed il panorama è impagabile, si scorge già la successiva parte di tracciato nel vallone del Bachelard che lo scorso anno mi aveva fatto tanto penare…Mi accorgo invece (i ricordi erano completamente diversi) che è quasi tutta in discesa su bel single-track e la salita al Col de la Fours nient’altro che dieci minuti scarsi a passo svelto.      Da allora di strada e sentieri ne abbiamo macinati, forse è per questo che le dure salite dello scorso anno si trasformano, si addolciscono! Dall’ultimo colle non resta che scendere (quasi), prima le piste da sci, pietrose e ripide, difficili e faticose, poi il tratto centrale su morbida erba che sembra un tappeto, ed infine la stradina che porta all’ultimo ristoro. Arrivo un minuto prima di Fabio, mangio e bevo poi ripartiamo insieme. Quest’anno hanno cambiato un po’ il percorso. Ora si sale direttamente per una sterrata ripidissima seguita da un bel sentiero nel bosco fino all’imbocco della stradina che ci farà tagliare verso ovest. Questo tratto l’avevo camminato quasi tutto, era la prima esperienza su queste distanze e pagavo dazio all’inesperienza. Oggi mi sembra quasi di volare su questo falsopiano, senza accorgermene sono all’erosione e al bivio con la 23 km. Fabio è rimasto un po’ indietro ma l’ho visto ancora in forma! Mi butto in discesa, la prima parte di fianco alla grande erosione è spettacolare. Si scende per una sterrata che a volte è liscia ed è proprio un piacere correrci sopra. Poi le case, il prato, l’ultimo sentiero ripido nel bosco e la passerella finale verso il parco della Sapiniere. Mi sembra lo abbiano accorciato rispetto allo scorso anno e invece è sempre lo stesso…diverso sono io, in mezzo tanti chilometri e tante ore sulle gambe…e maggiore capacità di ‘digerire’ le difficoltà. Come sempre sono ben lontano dai primi, tempi assolutamente inarrivabili. Sono riuscito però a ‘limare’ qualche minuto e soprattutto a divertirmi e godermi il percorso molto più dello scorso anno, grazie anche alla compagnia di Fabio, al bel gioco di squadra fatto sulle salite! Fabio conclude le sue fatiche qualche minuto dopo di me, anche lui stanco ma felice!!!