UTCAM 2016

145 km - 10000 m D+

Settembre 2016

 

Un po’ per caso mi trovo, a qualche giorno dalla partenza, a studiare il percorso di questo ultra…I numeri parlano chiaro: 145 km sono tanti e se poi hanno anche 10000 m di ascesa e 9000 m di discesa diventano davvero tosti. Oltretutto ben conosco i sentieri dell’entroterra della Costa Azzurra e so già che aggiungeranno una difficoltà in più!

 

Venerdì mattina sono sulla Promenade des Anglais a ritirare il pettorale, è tutto blindato, per entrare nella zona ritiro pettorali controllo stile aeroporto con tanto di perquisizione degli zaini…una volta entrati in un batter d’occhio si fa tutto, organizzazione efficientissima…controllo dei documenti, del materiale obbligatorio e via deposito delle borse per metà corsa e per l’arrivo…maglietta e ecotazza e son fuori! La partenza prevista per le 15.30 dal lungo mare è annullata per motivi di “securitè”, è stata spostata un po’ più in alto sulla collina di Nizza all’ingresso di un parco per le 16.30. Così verso le 15.00 mi ritrovo con Manuela e Franco ad aspettare…per fortuna all’ombra di una pineta…la partenza! Caldo torrido…30 e più gradi, sembra di essere a luglio più che a settembre…alle 16.20 ci raduniamo, siamo più di 600, sotto il gonfiabile della partenza, il sole “picchia” ancora forte e lo farà per altre 3 ore!

 

Dopo i soliti bla-bla delle autorità lo sparo…pronti via si parte…subito allo stretto e subito imbottigliati…vabbè non cambia molto aspettare qualche secondo, ma come sempre tutti vogliono stare davanti! Si sale subito su sentiero ripido, pietroso, un caldo soffocante, il sole ustionante…poi un bel traverso dove il gruppo già si sgrana. Una discesa ripida e una risalita e siamo già al primo rifornimento a Tourette Levens, solo acqua x riempire le borracce. Si scende su sentierino all’ombra ma è breve e si ritorna a salire in pieno sole, sole cocente che mi sta cuocendo la testa e le spalle nonostante il cappellino. Sento che le gambe non girano come dovrebbero, sento i crampi lì dietro l’angolo. Nonostante abbia bevuto molto probabilmente non sono riuscito ad integrare a sufficienza così riduco i giri e rallento. Obiettivo dei prossimi km: crampi sotto controllo, almeno fino a che calerà il sole! Per circa 17 km si sale soltanto…quasi 1600 m di ascesa e si fa sentire! Ma il sole è ormai tramontato quando raggiungo la cima del Ferion e si va giù per un ripido sentiero verso la prima base vita di Levens fino a quasi a non vederci più…si accende la frontale, compagna per le prossime 9 ore abbondanti di corsa.

 

Raggiungo il ristoro di Levens in mezzo a tanta gente che fa il tifo. Qui un buon bicchierone di minestra e pasta per cena…15 minuti e si riparte. Si riparte in discesa fino ad attraversare il Vesubie al pont du Cros. Siamo solo a 170 mslm e fa molto caldo anche se notte. Si riprende a salire, una bella salita pietrosa ma con pendenza costante che, intervallata da un tratto a mezza costa, porta al rampone finale davvero tosto per un totale di 1000m positivi! Alla fine della salita un gruppo di ragazzi fa tifo da stadio per tutti i corridori…un bell’incitamento a proseguire!!! Alla spalle una miriade di luci in lontananza, è la costa azzurra, ne ho già fatta di strada ma tanta ne rimane ancora! Dopo un tratto in piano si scende, un bel sentiero in mezzo ad erosioni naturali fino al paesino di Utelle. Ristoro nella piazzetta del paese molto bella, fa piacere fermarsi qualche minuto a sgranocchiare un mini panino e sorseggiare coca-cola! Fin qui circa 48 km e 3300 m positivi, ora comincia la parte “selvaggia” del percorso sul GR5. Si sale, il paesino è già lontano sotto di me, il sentiero è abbastanza roccioso e ripido, giunto ad una “breche” concede un mezza costa corribile (ma lo stomaco fa le bizze così riesco appena a camminare!) fino alla successiva salita alla Breche d’Utelle. Breve discesa e comincia un bel sentiero dal fondo morbido…anche qui corribile se solo riuscissi a sbloccarmi lo stomaco! Il successivo ristoro è in mezzo al bosco, col d’Andrion, è freddo e umido così è ora delle maniche lunghe. Di qui si continua a salire fino al Pointe de Siroul che si conquista con un ultimo strappo davvero intenso…breve discesa e ultima salita alla Tete de Siroul. In basso a destra, molto in basso, si vedono le luci di Roquebilliere…si comincia a scendere e non si scherza! Una traccia rovinata dai cinghiali dritta giù sulla massima pendenza (che è elevata!!) fino ad un sentierino un po’ più marcato ma sempre ripidissimo. Le luci si avvicinano ma lentamente. Cerco di risparmiare le gambe visto che non sono neanche a metà corsa e vado giù tranquillo…dopo aver passato un paio di punti con dei volontari a vigilare comincia un gran bel “chiapei” (pietraia!) che complica ancora la ripida discesa. Finalmente, dopo un tempo indefinito, raggiungo una sterrata che moooolto lungamente mi porta alla base vita nella palestra. È ora di cambiarsi, tutto pulito, una “nokkata” ai piedi che ringraziano e mettiamo anche qualcosa sotto ai denti…chiedo la solita minestra con pasta, mi fanno una faccia come a dire “ci sei o ci fai??”…o una o l’altra…”vuoi tutto assieme?”…certo!!! E si recuperano un po’ di energie. Di punto in bianco mi sento toccare alle spalle…Manuela e Franco…”ma cosa ci fate qui?”…si sono ritirati ad Utelle causa problemi fisici…peccato…a me fa piacere vedere una faccia conosciuta e scambiare qualche parola! Mando un SMS a Manu che è al mare…<<le gambe non girano, non sto benissimo ma riparto, arrivo previsto stasera tardi, non prima delle 23>>.

 

Mi fermo una mezz’ora circa e poi son pronto per ripartire, sono le 6.30 del mattino. Comincia a schiarire. Dopo un paio di km le gambe, ancora dure dalla discesa, si sciolgono e riprendo a salire regolare. Mi aspettano 1500m di ascesa e una breve discesa per il prossimo revitaillement  (Relais des Merveilles). Percorrerò tutto questo tratto da solo, non un anima se non gli immancabili benevoles a vigilare sulla nostra sicurezza! In alto mi mangio anche una discreta quantità di lamponi che, anche se non ancora maturi al punto giusto, sono un po’ aciduli e fa proprio piacere per togliere il dolce dalla bocca! In poco più di 2 ore raggiungo il ristoro, è mattino presto ed è ancora all’ombra, frescolino! Per fortuna hanno anche una minestra di verdure calda che come colazione è perfetta…mi riposo 10 minuti visto che mi aspetta un KV in pieno sole.

 

Si riparte, un po’ di discesa e poi la salita, mi fermo un momento per avvertire Manu che sto meglio e che sto proseguendo bene…è ora delle cuffiette…”more rock less talk” a testa bassa in salita. Ogni tanto ci scappa un lampone e un’occhiata alle montagne intorno a me, che spettacolo! Supero un concorrente che si è appena fermato, ha deciso di farsi una pennichella sul prato al sole…mi fermerei anche io…ma se mi fermo quando arrivo alla fine!?!?! Proseguo…ne supero un altro in crisi nera…bon courage! Giunto sul colletto mi concedo una barretta da seduto godendomi il panorama, comincio a riconoscere un po’ di montagne…viste da una prospettiva nuova…via si riparte, ultimo strappo di 200m e sono in vetta alla Cime de la Vallette de Prals. Ora un bel sentiero balcone davanti a me…riprendo a correre…un sali e scendi di 3,5 km e poi giù verso Madone de Fenetre. Ripido e pietroso e…faticoso…ma le gambe girano bene e corro superando alcuni concorrenti. Ogni tanto fermata per qualche lampone e in poco mi trovo al ristoro. Non faccio in tempo a prendere una bottiglia d’acqua che i benevoles mi dicono: “siediti e dicci di cosa hai bisogno, siamo qui per questo”…allora così coccolato mi faccio riempire le borracce e mangio qualcosetta e scambio quattro chiacchiere! Il sole è già alto, saranno le 11 di mattina. Mi aspettano di nuovo quasi 600m di ascesa ripida sotto al sole…ah…superato i 100 km e 7000m positivi cumulati…e si sentono! Mancano solo più 41 km e 3000 m!!!

 

Riparto con calma, di qui al Boreon, ultima base vita ci sono solo 9 km ma…prima su su e dopo giù giù con un intermezzo a sali e scendi. Raggiungo la Cime de Pisset con fatica e mi butto nella sconnessa discesa. A metà si prende a sinistra a mezza costa…i km passano e non si scende…so già che, anche se non la conosco, mi aspetterà una discesa ripidissima su Boreon…infatti ci sono già sopra e continuo a traversare! Eccola…300 m negativi in un chilometro! Gran lavoro di braccia con i bastoncini per sollevare un po’ le gambe ed eccomi alla base vita. Mi aspettano Manuela e Franco. Nuovamente fa piacere vedere una faccia amica!! Mi faccio preparare la solita minestra con pasta e riesco anche a farmi prendere una birra da Franco…ok così si ragiona…ero stufo dell’acqua “pétillant”!!!

 

Sono le 14 e fa veramente caldo quando esco dalla base vita nonostante sia a 1500 mslm. Un saluto agli amici e via, si parte per gli ultimi 33 km…gli ultimi durissimi km. Mi aspettano in ordine: un KV per salire al mont Archas, una discesa non ripida…di più…900 m in 2.5 km, ristoro, altro KV+ per la cima coppi, il mont Pépoiri e una lunghissima discesa!!! Attacco la prima salita, le gambe non vanno male. Salgo e ad un certo punto mi avvolge la nebbia. Dopo un’ora le gambe cominciano a cedere e rallento, l’ultimo pezzo è molto ripido e mi aiuto con i bastoncini. In cima i volontari incitano a salire, ce n’è anche uno travestito da coniglio…mi sembra…oppure ho già le allucinazioni? No, è proprio vero! Un momento di pausa, la nebbia si è diradata e vedo cosa mi aspetta…comincio a scendere…che male alle gambe e alle braccia che lavorano tantissimo! Bisognerebbe scendere di qui con gli sci su un bel firn…allora sì…in 5 minuti sarei giù! Mi sogno la discesa invernale ma…rimane tale! Dopo un breve tratto in piano raggiungo il ristoro. Mi rifocillo un po’ e parto all’attacco dell’ultimo salitone…battaglia persa fin da subito! I quadricipiti sono duri come il cemento grazie alla discesa appena fatta e la salita è ripida. Ci metterò 2 ore a raggiungere la cima verso le 20.00 e mi godo ancora il sole rosso fuoco pronto a tramontare! Che figata! Mi cambio velocemente con una manica lunga, sono a quasi 2700 mslm e tira un bel venticello fresco.

 

Si scende…ma per poco perché poi si comincia a traversare e nuovamente a salire, fino alle Tete du Brec all’imbrunire. È ora di accendere nuovamente la frontale. Si scende…pratoni ripidi, una traccia molto sconnessa…le gambe che chiedono pietà, dovrebbero mancare circa 18 km e so già che saranno più duri di tutto il resto fatto finora.

 

Mi sento con Manu al telefono, è arrivata a Saint Martin de Vesubie per aspettarmi, le spiego che tarderò rispetto alle 23 previste come arrivo ma non so di quanto!?!?!?! Raggiungo una sterrata che mi porterà all’ultimo ristoro alla Colmiane. È eterna, cammino e cammino, ogni tanto qualche altro concorrente mi supera correndo…che rabbia! Dopo un tempo indefinito (nella mia mente) raggiungo la civiltà…mentre mangio qualcosa un paio di benevoles mi chiedono se il buff che ho è quello del Dahu…sì è lui…anche loro ce l’hanno così facciamo una foto assieme! Come è piccolo il mondo!

 

Ho una gran voglia di arrivare ma in mezzo ci sono ancora una breve salita e 800 m di discesa. Non posso che camminare…continuo, tanti mi superano. Ancora un tratto tecnico di discesa dove fatico tantissimo a causa dei gradoni da salire e scendere…poi Venanson e gli ultimi km. Il sentiero non è neanche così brutto, sono le mie gambe che rispondono a fatica agli stimoli! Sono quasi in paese, sono talmente stanco che con la luce della frontale che gioca brutti scherzi ho pure le allucinazioni! Vedo cose e persone che non esistono…devo essere proprio alla frutta! Ultima risalita in paese e incontro Manu, che bello! Facciamo gli ultimi metri assieme e via finita, passo sotto l’arco dell’arrivo. La medaglia e una provvidenziale giacca da finisher per il freddo della notte. Avventura finita!!!

 

Me la aspettavo tosta ma non così, l’ho sottovalutato e soprattutto ho sopravalutato lo scarso allenamento di quest’anno. L’aver fatto bene il CRO mi aveva illuso di poter far bene anche l’UTCAM ma non avevo fatto i conti con l’oste…quest’ultimo è molto ma molto più impegnativo del CRO! In ogni caso, barcollando ma non mollando l’ho portato a casa.

 

Vivamente consigliato!! 10 al percorso per la bellezza, l’asprezza e la durezza, 10 ai ristori sempre ben forniti con tanti volontari gentili e pronti ad aiutarti, 10+ all’organizzazione che per quanto mi riguarda era al top!! Grazie a Manu che come sempre mi viene a raccogliere all’arrivo…in questo caso letteralmente raccolto con il cucchiaino!