Anello Testa di Peitagù
4 Gennaio 2013
14.5 km - 1320 m D+
DESCRIZIONE: da Vinadio si sale per via Neghino in direzione di Castellar delle Vigne, la strada sale subito anche se con pendenze modeste, in breve si raggiunge l’ampia zona prativa di Castellar; la strada diventa sterrata e la si prosegue tagliando a mezza costa fino alla frazione Baile (poco dopo aver imboccato la sterrata sulla destra si trova la deviazione per la Comba). Si sale dietro le case su ottimo sentiero che si inoltra a mezza costa nel vallone di Borbone di Aisone, si attraversa il rio e dopo una breve ripida salita si giunge ad un bivio, a sinistra in salita il sentiero che si percorrerà poi in discesa, a destra il sentiero prosegue in discesa verso Casali Pironi. Raggiunte le case si svolta a sinistra (palina indicatrice) in direzione di Ciancamentes, il sentiero sale leggermente, si inoltra nella pineta e con percorso ondulato raggiunge i ruderi, di qui un sentierino sulla sinistra sale ripido (palina indicatrice sentiero P64bis) con alcuni tornantini. Lo si percorre sempre su pendenze molto sostenute, si supera una zona rocciosa e si raggiunge la pineta superiore, il sentiero si inoltra nel vallone sempre salendo, il bosco si trasforma in faggeta e raggiunto l’impluvio e i ruderi di vecchie case prosegue sul lato opposto del valloncello fino ad una dorsale. Di qui non farsi ingannare dalle tracce dei cervi che proseguono in piano ma salire direttamente (segni bianco-rossi sugli alberi), la traccia è ora più marcata e la si segue fino a raggiungere l’ampia dorsale e incrociare il sentiero proveniente dalle Punte delle Chiavardine. Lo si segue in direzione ovest stando principalmente sul lato valle Stura, con un ultimo ripido strappo si raggiunge la Testa di Peitagù (1815m). Si prosegue ancora sull’ampia dorsale fino ad una palina indicatrice, il sentiero di discesa parte di lì, è un po’ nascosto dalla vegetazione all’inizio ma sono ben visibili le tacche bianco-rosso. La discesa è subito ripida, prima in una lariceta poi su terreno prativo aperto (paletti indicatori) fino al ruderi delle Grangette, ora il sentiero si inoltra nel vallone nella fitta vegetazione e raggiunge altri ruderi sul bordo della zona più impervia del vallone. Di qui la pendenza aumenta notevolmente, il fondo diventa più sconnesso e difficile, il sentiero percorre astutamente una zona rocciosa; prestando la massima attenzione, data l’esposizione del sentiero in alcuni punti, si raggiunge il bivio incrociato in precedenza, si prende a destra e si ripercorre il sentiero dell’andata a ritroso passando per Baile e Castellar delle Vigne e ritornando su asfalto a Vinadio.
NOTE: interessante anello sull’assolato versante sud della dorsale che divide la valle Stura dal vallone dell’Arma. Fattibile anche in inverno, dopo lunghi periodi di bel tempo il versante meridionale della Testa di Peitagù rimane pulito dalla neve, l’unico punto dove si potrebbe incontrare neve è la dorsale e parte della discesa dove bisogna prestare attenzione a seguire i paletti indicatori il sentiero. L’anello permette di conoscere alcune belle borgate di Vinadio e Aisone ed alcuni resti di vecchie borgate da anni abbandonate. I sentieri sono interamente segnati con tacche bianco-rosse e paline indicatrici, purtroppo non essendo molto frequentati possono non essere perfettamente puliti, in ogni caso la percorribilità non è mai pregiudicata. E’ possibile una variante iniziale: da Castellar delle Vigne si scende su sentiero nella Comba, si percorre la sterrata in discesa per un centinaio di metri poi si svolta a sinistra su un sentiero che, con divertenti sali e scendi, permette di dare un’occhiata alle grotte di Aisone; il sentiero termina sulla sterrata che sale alla borgata Pirone; a questo punto ci sono due possibilità: salire la sterrata con pendenze sostenute fino alla borgata Pirone e raccordarsi all’itinerario originale oppure scendere per in direzione di Aisone e al primo tornante invece di proseguire in discesa salire a sinistra sempre su sterrata che incrocia un sentiero che sale direttamente da Aisone, lo si segue in salita e con circa 700m molto ripidi porta ai ruderi di Ciancamentes e all’itinerario originale. È possibile anche una variante finale per non percorrere interamente la strada asfaltata tra Castellar delle Vigne e Vinadio: da Castellar si segue l’asfalto fino ad una sterrata che si stacca sulla destra, indicazioni per il forte di Neghino, la si segue per circa 1,2 km con bel fondo e pendenza modesta fino ad incrociare un sentiero che scende sulla sinistra e in breve porta alla parte superiore del forte di Vinadio, si segue ora l’asfalto in discesa raggiungendo Vinadio e chiudendo l’anello.