Traversata delle Alpi Marittime
29/30/31 Agosto 2013
133 km - 7600 m D+
La traccia è segnata sulla cartina allegata in colore viola.
Primo giorno: partenza dal colle di Tenda (1871m), circa in prossimità del bivio con la rotabile per la bassa di Peyrafique. Si sale direttamente seguendo le indicazioni per i forti Pernante e Giaura seguendo la sterrata oppure tagliando i tornanti per un ripido sentiero. Giunti nella conca sotto al Giaura seguire le tacche gialle (il sentiero taglia una parte di strada per riprenderla ad un tornante prima del lungo traverso finale). Si perviene così al forte Giaura. Dall’enorme piano antistante reperire la palina n°380 e seguire le indicazioni per la Baisse de Peirafique. Un bel sentiero attraversa, prima in piano poi in discesa, la conca sotto alla Rocca dell’Abisso. Continuare il sentiero fino alla palina n°372 e prendere per il Col du Sabion. Salire fino ad un piccolo colle con casermetta a cui segue una depressione, divallare a sinistra seguendo una labile traccia nell’erba, seguendo gli ometti si supera un piano e dove il valloncello si drizza seguire la traccia sulla destra orografica che scende ripida fino al vallone di Valmasque e la sterrata di fondo. Seguendo le indicazioni per il rifugio omonimo e la Baisse de Valmasque si arriva nella conca che ospita tre grandi laghi, si segue il sentiero verso sud fino alla balise dove indicati Baisse du Basto e Ref.Nice. Seguire la traccia, inizialmente bella, che si trasforma in pietraia, faticosamente si raggiunge il colletto. La discesa verso il Nizza è, nella prima parte, ripida e faticosa, in caso di nebbia prestare la massima attenzione alle tacche bianco/rosse. Giunti a dei laghetti la traccia si fa più evidente. Dal Ref.Nice scendere e contornare il lago, tralasciare la traccia che parte in corrispondenza di un grande ometto (sale al Gelas) e continuare la strada/sentiero fino alla balise 416 per il Pas de M.Colomb/Madone de Fenetre. Anche in questo caso la salita è molto ripida e faticosa, l’ultimo tratto è in un canalino. La discesa sull’opposto versante è decisamente migliore e conduce senza difficoltà a Madone de Fenetre. Dal rifugio seguire la strada asfaltata alta per un centinaio di metri fino alla balise indicante Le Boreon, Cime du Pisset. Il sentiero è semplice e non si può sbagliare, dopo l’iniziale salita traversa lungamente a mezza costa per poi scendere alla Vacherie du Boreon (tacche gialle). Ultimi due chilometri su asfalto per raggiungere lo gites GTA.
Secondo giorno: si segue l’asfalto per circa 3 km in direzione del Col Salése, proseguire poi sul sentiero che in breve porta al colle. Scendere per alcuni metri seguendo per il Col Merciere (balise 436) e le tacche bianco/rosse. Passare un torrente su di un punto e seguire per diversi chilometri una bella sterrata che attraversa a mezza costa fino ad inoltrarsi nel vallone di Tavels. Continuare a seguire la sterrata che ora sale fino ad un piccolo ripiano vicino a delle caserme dirute, per abbreviare si può prendere una traccia che sale a destra verso il Col Merciere. Scendere sul versante Isola 2000 sulla sterrata e piegare a destra su sentiero in direzione di un grande invaso, contornarlo sulla destra, superare un torrente su una passerella e seguire le piste e le tacche del GTA (volendo si può passare nella conca dei laghi di Terre Rouges ma il percorso è più lungo). Seguire sempre le tacche, la pista sterrata si trasforma in sentiero ed in breve porta al colle della Lombarda. Di qui seguire le tacche bianco/rosse sulla dorsale erboso fino ad un colletto dal quale si scende al Lago di Sant’Anna. Si devia a sinistra verso il Colle di Sant’Anna, raggiuntolo si prosegue sulla mulattiera fino al Colle del Lausfer. Scendere agli omonimi laghi e dopo una ripida ma breve salita raggiungere il Col Saboulè. Ora si seguono le tacche rosse che attraversano il pendio in direzione ovest, giunti in prossimità di una casermetta diruta scendere seguendo la traccia che si fa man mano più evidente. Dopo un ripido pendio detritico si prende a sinistra l’evidente mulattiera che prosegue sulle pendici delle Rocce Saboulè. Dopo un lungo ma bel percorso a semicerchio si raggiunge il Passo del Bue, aereo intaglio con il vallone della Guercia. Scendere con prudenza la prima parte (assai aerea) e proseguire nel vallone della Guercia fino al Lago di San Bernolfo e poi per la sterrata a San Bernolofo.
Terzo giorno: salire nel vallone di Barbacana fino al bivio con il passo Corborant. Salirlo, il sentiero è bello fino a 100m dal colle, scendere con difficoltà fino al Rifugio Rabuons (tutto fuori sentiero, qualche ometto, pietraia). Scendere e seguire le indicazioni per lo “chemin de l’energie”. Inizia ora uno dei tratti più suggestivi della traversata, sono circa 8 km di sentiero perfettamente corribile e quasi completamente in piano. Unico neo è che attualmente c’è un tratto teoricamente chiuso, in realtà, con attenzione, si passa senza grandi problemi, infatti l’uscita di una galleria è parzialmente crollata e bisogna scalare qualche blocco per uscirne e attraversare su una stretta cengia per poter proseguire. Dopo aver superato quattro dorsali e tre valloni lo “chemin” termina bruscamente di fronte ad una pietraia. Occorre seguire il sentiero con tacche gialle che sale ad una depressione a fianco del Clai Inferiore. Si scende al Lago Barbottes e quindi ai laghi di Vens. Punto di appoggio possibile è il rifugio di Vens. Di qui si sale prima al col de Tortisse e quindi al colle del Ferro. Si prosegue ora in cresta in direzione NO per un bel sentiero che permette di raggiungere il Pas de Morgon. Si scende per tracce nel vallone Salse Morene, giunti su un grande prato in piano attraversare a destra seguendo le tracce degli animali cercando di non perdere troppa quota in direzione del Colle del Puriac (difficile orientamento in caso di nebbia, nel caso conviene proseguire sulle tracce che scendono più a valle e ricongiungersi con il GR). Raggiungere il Puriac, traversare in salita seguendo l’evidente traccia in direzione della Rocca 3 Vescovi, seguire le tacche rosse. Quando il pendio si impenna occorre seguire sulla destra un’esile ma ripidissima traccia che porta alla breccia detta Colle delle Vigne. Prestare la massima attenzione nello scendere il ripido pendio detritico sul versante francese. Si perde quota scegliendo le parti più semplici fino ad incontrare il sentiero proveniente dal Pas de la Cavale. Non resta che seguire in discesa il GR fino al fondo del vallone Fourane, un ponte permette di attraversare il torrente sulla destra e risalire al Colle della Maddalena.
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palmira g (giovedì, 05 settembre 2013 23:28)
Complimenti avete fatto un giro bellissimo!
laura (venerdì, 06 settembre 2013 21:42)
Che spettacolo! A guardare queste immagini mi viene voglia di provare.. devo solo smettere di fumare e poi potrei avere qualche chance!
Buona corsa e un abbraccio